martedì 10 marzo 2009

Pubblicare un libro



Come si fa a pubblicare un libro? Questa domanda tormenta migliaia di aspiranti scrittori e merita una risposta dettagliata. Innanzitutto per pubblicare un libro bisogna trasformarlo in un libro pubblicabile. La prima tappa è senz'altro quella della correzione bozze. Molti si affidano alla lettura incrociata con altri autori o fanno leggere il proprio lavoro agli amici: questa pratica può essere utile, ed è gratuita, ma non bisogna dimenticare che solo un professionista riuscirà a trovare davvero refusi, errori di grammatica e sintassi, imprecisioni nell'uso della punteggiatura... Tutti noi facciamo errori quando scriviamo e non siamo in grado di accorgercene al momento di rileggere: il cervello umano ha sviluppato uno splendido sistema in base al quale riconosce e interpreta combinazioni di lettere simili a una data parola, ma non uguali. Il correttore di bozze invece è allenato a remare contro questo automatismo per scovare e smascherare la magagna. Un consiglio utile è quello di unire alla correzione di bozze l'editing: se vi affiderete a un service editoriale spenderete il vostro denaro una volta sola per ottenere, con una differenza accettabile, una doppia revisione. Abbiamo già parlato della differenza fra editing e correzione bozze: per riassumere diremo che l'editor darà una sistemata allo stile, alleggerirà le frasi involute, verificherà che non ci siano incongruenze o illogicità, valuterà l'architettura generale del lavoro, insomma lavorerà sull'efficacia vera e propria della vostra opera. Oltre a non contenere errori, il manoscritto deve avere una veste grafica accettabile. Anche senza rivolgervi a un impaginatore, cercate di presentare un documento Word semplice e pulito, con margini ampi, testo giustificato, una font gradevole come un Times o un Garamond, corpo tra il 12 e il 14. Evitate di usare font troppo fantasiose o colori. Tenete conto del fatto che la maggior parte delle norme editoriali prevede l'uso del grassetto solo nei titoli e ha in orrore il sottolineato, così come l'eccesso di corsivi e di parole maiuscole. Se dovete inserire delle immagini scegliete un formato leggero ed evitate file ad alta risoluzione: se sarà necessario, questi ultimi vi verranno richiesti solo al momento di impaginare il testo. Ancora una volta, se vi siete rivolti a un servizio di correzione bozze queste operazioni verrano impostate direttamente dal professionista che ha seguito il vostro lavoro. E adesso? Prima di tuffarsi nell'avventura della ricerca dell'editore è necessario dotarsi di alcuni lasciapassare: la sinossi, la presentazione e la scheda di valutazione. Questi elementi sono davvero fondamentali: difficilmente un editore, che riceve migliaia di proposte all'anno, leggerà per intero il vostro romanzo o la raccolta delle vostre poesie se non avrà una buona ragione per farlo. La buona ragione è contenuta in primo luogo nella presentazione, una breve scheda nella quale indicare 1) chi siete, se avete già pubblicato qualcosa, se avete vinto dei premi letterari; 2) che tipo di testo state proponendo ("romanzo storico ambientato nel Rinascimento..." "Thriller di fantascienza incentrato sul tema della clonazione umana..."). Essa corrisponde in buona sostanza alla lettera di accompagnamento che precede un curriculum. La sinossi, com'è facile capire, è per così dire un riassunto ragionato. Rende conto della trama (incluso il finale!), del genere, della tematica affrontata, del taglio che è stato dato all'opera. Dev'essere breve ma non brevissima: due o anche tre pagine sono senz'altro ammesse. E' consigliabile farsi aiutare da un esperto nello stendere entrambe: una presentazione zoppicante nella forma e nella sostanza, o impostata in modo poco efficace per lo scopo, scaverebbe la fossa al vostro inedito. Quanto alla scheda di valutazione: si tratta di un ulteriore strumento rilasciato dalle agenzie letterarie (piuttosto care), ma anche da chi si occupa di servizi editoriali in genere, e contiene una valutazione della pubblicabilità della vostra creatura in termini di qualità, aderenza a una determinata linea editoriale, efficacia (perché no) sotto il profilo commerciale... Insomma, un giudizio complessivo a uso e consumo dei professionisti del settore editoriale. Accompagnare al vostro libro una o più schede di valutazione positive è indubbiamente un ottimo biglietto da visita.

Scritto da: http://autoriesordienti.blogspot.com/

Nessun commento: